domenica 7 febbraio 2016

The X-Files - Come ruspare il passato!

Solitamente cerco di trovare del buono anche dove non è facile vederlo. Non sono un critico e non vivo nel passato. Non penso che tutto quello che è venuto prima sia epico e tutto quello che è venuto dopo solo un modo per fare soldi, che si stava meglio quando si stava peggio e via dicendo. Sono uno di quelli a cui Star Wars VII è piaciuto, per capirci. Anche io, però, ho il mio punto di rottura e dopo le prime tre puntate della miniserie “The X-files” posso dire di averlo abbondantemente superato.





Se cerchiamo un perché, va ricercato nella mia infanzia. Per nove anni ho seguito questo telefilm dalla musichetta asfissiante, con gli alieni che non sanno atterrare, che ti rapiscono nudi e chissà che combinano, con il consorzio, i supersoldati e con la certezza il mondo sarebbe finito il 22 dicembre del 2012 per mano degli stessi alieni nudi e suicidi. Poi, d’improvviso, tredici anni dopo, in dieci minuti si prende tutto questo, un'intera mitologia, nove stagioni e lo si butta nel cesso con uno dei salti logici più azzardati che io abbia mai visto. Perché porca pupattola Mulder non è la prima volta che senti dire che c’erano degli umani durante un rapimento, non è la prima volta che ti dicono che sono stati creati dei dischi volanti finti. Il che vuol dire che o sei stato coglione per nove anni prima o non hai preso lo Xanax ora e io propenderei per quest’ultima soluzione. Perché, in definitiva, quel salto logico lo si poteva fare anche prima. 
Negli ultimi mesi, infatti, ho riguardato tutta la serie originale e sparsi qua e là c’erano dei dettagli che facevano pensare che ci fossero più livelli di verità e che gli alieni non fossero necessariamente al livello superiore. Mi viene in mente, ad esempio, la puntata 3x20(in assoluto la mia preferita) dove una coppia veniva rapita dagli alieni e si scopriva che questi erano in realtà piloti travestiti su aerei sperimentali. 

L'alieno con la sigaretta che urlava "non è possibile, non è possibile"
rimarrà sempre nel mio cuore. Ma nonostante la fine ironia la puntata
presentava un altro punto di vista sulla questione dei rapimenti.

Nella doppia puntata sull’Area 51, invece, veniva mostrato il modo in cui il governo creava la cosiddetta cortina di fumo per indirizzare l'opinione pubblica. Come non citare poi il fatto che gli alieni dovevano essere uccisi se si schiantavano a terra (cosa che capitava giornalmente dal '47) come viene rivelato da "Gola Profonda" nella 1x17Insomma tutti tasselli che mal si uniformavano al contesto generale e che davano vita a una  spiegazione che era anche più plausibile a confronto di quella classica, più volte riferita.
Nonostante tutto, però, si trattava di semplici stonature perché c’era tutto il resto ad avvalorare la tesi degli alieni, puntate e puntate che dicevano “no no guarda che è proprio come credevi”. Ma anche ignorando la mole di indizi a favore, facendo finta che facevano anche questi parte della gigantesca cospirazione in stile Illuminati, è proprio il modo che non va. 
Gli alieni non saranno più di moda come un tempo, programmi come Enigmi Alieni e Voyager hanno il merito di aver reso il fenomeno totalmente assurdo, ma ci sono comunque modi più eleganti di aprire un nuovo capitolo. Prendersela con calma ad esempio, usare le sei puntate della miniserie per portare piano piano lo spettatore dove vuoi andare. Perché nemmeno negli anni Novanta, quando la trama verticale, quella della puntata, era decisamente più importante di quella orizzontale, quella della serie, si aveva sta fretta e sto modo confuso di agire. 
Nel '93 nella prima puntata di X-Files, quattro  luci e una buona regia aveva creato una narrazione elegante, ponderata, che ti portava dove voleva. Gli alieni non venivano mostrati ma era la sola minaccia di farlo a impressionare.  Si rimaneva incollati allo schermo, rapiti da quel mistero che veniva solo sussurrato. Ora invece si rimane per quaranta minuti a chiedersi che fine hanno fatto quel mistero e quell'eleganza. 

Quindi, in conclusione, secondo me..

...sarebbe stato meglio lasciarli lì, nel 2002, in quell'abbraccio che era la splendida conclusione di un'odissea durata quasi nove anni. Il loro futuro era segnato, tutte le risposte erano state date, ma soprattutto loro due erano rimasti fedeli a sé stessi. Lo spettatore poteva dirsi soddisfatto, la storia era finita e quindi se proprio si doveva tornare, lo si doveva fare nelle giuste modalità. Mantenendo quel patto con lo spettatore che qui è stato abbattuto da una ruspa. Sinceramente da Chris Carter mi sarei aspettato qualcosa di più.




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