lunedì 15 febbraio 2016

Netflix e CW - Le due facce del fumetto televisivo.




Fare un paragone fra i beceri telefilm della CW e le magnifiche opere di Netflix potrebbe sembrare una bestemmia ma in realtà quello che stanno creando ha molte similitudini. In entrambi i casi, infatti, stanno riproponendo  il fumetto americano nella sua versione più  popolare e seriale e nella versione più impegnata, d’autore potremmo dire.



Nel caso dei prodotti CW, manco a dirlo, stiamo parlando del livello più infimo (dopo Gotham) dell’intrattenimento televisivo sui Supereroi. Robaccia un tanto al chilo che ti tirano dietro a tutte le ore. Erano partiti anni fa con SmallVille, con un pezzo da novanta per non sbagliare, e ne avevano abusato.  In nove stagioni avevano buttato nel calderone un nugolo di personaggi senza nemmeno tentare un certo livello di caratterizzazione. 
Questa volta invece  sono andati più calmi, partendo con un pesce piccolo, una sorta di Robin Hood che incontra il Cavaliere Oscuro e Ridge di Beatiful. Di per se il livello non si è alzato, le trame di Arrow sono tentennanti  e man mano si stanno sempre più abbassando.  All’interno delle sue innumerevoli puntate può capitare di tutto e di più e sono comparsi tanti personaggi del mondo DC, tutti caratterizzati malissimo e senza alcun costume di riferimento. Nella seconda stagione si immette un altro personaggio, stavolta di maggior spessore, meglio caratterizzato degli altri, ossia semplicemente caratterizzato. 

Arriva quello rosso, Flash,...

... in una serie con la stessa medesima gestione e gli stessi problemi dell’altra. Quella che, però, era una discreta serie su un semisconosciuto eroe diventa ora qualcosa di più e in maniera marginale ripete a livello televisivo quello che la Marvel Studios ha fatto al cinema.  Le due serie hanno vite separate ma si sviluppano nello stesso mondo e si incontrano con piccoli accenni, guest star o veri proprio crossover che sono pubblicizzati con promo speciali, similari a copertine sbarluccicanti degli anni novanta. Interazione delle due serie può avere, inoltre, ricadute nell’intero mondo narrativo. Come ad esempio il caso dei Meta-umani che nascono nella serie di Flash ma talvolta girano anche a Starling City.

Vedi sto tizio!

Le storie di questo mondo sono fintamente intricate e volutamente semplici. C’è il caso del giorno che viene gestito con  una scaletta ben collaudata: 

1. Si parte con il mostroide di turno

2. L’eroe è a cena con un amico\ragazza\ mamma e non ha nemmeno finito di dire “niente mi porterebbe via di qui.” che viene chiamato all’azione.

3L’eroe attacca ma non riesce a sconfiggere il mostroide.

4. Si parte con una mezz’oretta di scene melense, magari con l’amico\ragazza\ mamma prima citati.

5. l’eroe sconfigge il mostroide usando un pugno supersonico, una freccia esplosiva o qualche cavolata simile.

6. la fine è solitamente foriera di tragedie.

C’è poi il caso della stagione in cui un nemico più infingardo compare per qualche puntata e cambia lo stato di quiete in cui vive l’eroe. Le puntate in cui questo nemico è presente sono solitamente le migliori, quelle più dinamiche e meglio gestite. Ci sono dei rari casi in cui escono fuori anche dei piccoli capolavori, come ad esempio il finale della seconda stagione di Arrow in cui abbiamo raggiunto l’apice di tutto il canale, passato, presente e futuro...

...grazie anche un nemico epico come DeathStroke!

L’intero sistema  è comunque accomunabile alla serializzazione del fumetto. Il  mondo condiviso, le sottotrame romantiche,  i personaggi che tornano in vita più e più volte e il gran numero di individui che si intromettono ne sono, in fondo, i capisaldi. Inoltre fra le varie guest art  alcune diventano ricorrenti, nemici e amici che tornando creano un mini-evento degno di un promo (o di una copertina) speciale.  Alcuni di essi hanno poi avuto fortuna e sono stati inglobati in un nuovo Spin-Off, Legends of Tomorrow, vagamente inguardabile ma che andrà ad allargare ancor di più il cerchio, andando così a ricreare un mondo DC seriale all’interno della televisione.  



Il sistema Netflix è similare ma diverso allo stesso tempo. La cura dei dettagli è alla base dell’intera baracca,  quindi invece di buttare dodicimila personaggi con lo spessore del polistirolo, se ne inseriscono pochi ben tratteggiati e con un loro background.  Si taglia completamente il caso del giorno, che non interessa a nessuno, e si usa tutto il minutaggio per portare avanti la trama della stagione. Una trama magari anche semplice, ma multi sfaccettata, dove tutto ha una sua motivazione. Passo dopo passo si arriva alla conclusione ma senza perdere tempo con la cugina di Ra's al Ghul o il nipote segreto di Flash o il nonno di superman e via dicendo. Tutto quello che guardate serve a sviluppare la trama.
Ci sono comunque delle somiglianze. Tutte le serie Marvel  Netflix (come anche quelle di altri canali) si sviluppano nel medesimo mondo, nello stesso quartiere addirittura.  Le vie, i negozi e molte comparse sono le stesse in tutte le serie. Alcuni personaggi sono delle costanti con più  protagonisti, come ad esempio l’infermiera presente sia in DareDevil che in Jessica Jones.  Anche in questo caso, poi, il prodotto televisivo riprende atmosfere e tecniche di narrazione che ricordano il mondo cartaceo. Quello del  fumetto più impegnato, dell’autore meno omologato  che riesce a portare la settima arte al livello del miglior romanzo. Nelle serie Netflix  sono presenti tutti i capisaldi del fumetto americano come il crossover, il team-up o cliffhanger nel finale ma questi sono meno pubblicizzati e più eleganti. Le storie che vengono narrate del resto sono a se, per nulla interconnesse le une dalle altre se non, come dicevo prima, nell'ambientazione. Del resto se i prodotti CW derivano dalle serie regolari di Arrow e Flash, i prodotti Netflix sono la trasposizione televisiva di volumi brossurati come...

... Alias!

L’altra grande differenza dei due sistemi è sicuramente il collegamento con il grande Schermo. Mentre i prodotti Netflix, come quelli dell’ABC sono parte integrante MCU, quindi all’interno dello stesso enorme universo Narrativo, I prodotti CW sono a se stanti rispetto al neonato DCCU e questo sembrerebbe renderli, se è possibile, ancor più inutili. Proprio qui, però, sta il colpo di maestro di casa Warner Bros. CW, cinema e anche le altre serie DC come Super Girl e, purtroppo, Gotham non fanno parte dello stesso universo narrativo ma in qualche modo sono lo stesso collegati. Collegati in un multi-verso dove più versioni coesistono e dove questi universo, perlomeno in tv si possono incontrare. Già dalla scorsa puntata di Flash abbiamo visto che nel suo viaggio in Terra-2 compariva il volto del mitico Flash degli anni novanta e quello di Super Girl del canale CBS con cui si incontrerà nella diciottesima puntata della serie di quest'ultima.

Eccoli qui insieme al papà di tutta, o quasi, la linea televisiva DC
Greg Berlanti!

Insomma un Crossover al cubo, orrendo magari, ma potenzialmente epico. Qualcosa di totalmente fumettistico insomma e forse addirittura oltre. Perché la televisione, e il cinema ovviamente, annulla quello che è il più grande difetto del mondo DC e del mondo Marvel ovvero la Continuity. Mondi più piccoli, meglio controllati, senza incongruenze a farci storcere il naso. Nel caso della Marvel il livello di interazione fra televisione, cinema e i canali è ad un livello quasi maniacale, non c’è una virgola fuori posto e se c’è cercano di sistemarla in qualche modo. Nel caso della DC sono meno ossessivi compulsivi, il cinema ha poco o nulla a che fare con la televisione e quindi gli sviluppi sono diversi ma nonostante il livello, mi ripeto ma è meglio ribadirlo, infimo di certe situazioni possiamo dire che anche la CW ha la sua coerenza. Il grande e il piccolo schermo stanno forse diventando le nuove case dei Supereroi?

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