mercoledì 26 giugno 2013

Jupiter's Legacy - Un'opera rinnovatrice ma con dieci anni di ritardo!

Due mesetti fa usciva un fumetto scritto da Mark Millar e disegnato da Frank Quitely che vuole narrare il mondo dei supereroi in una "nuova" e diversa sfaccettatura:  Jupiter's Legacy.



Questa miniserie in dodici comode rate vuole raccontare la storia di un mondo supereroistico di certo non diverso da quelli che conosciamo ma che è andato avanti. I supereroi hanno avuto le loro avventure e continuano a viverne, ma sono invecchiati e hanno avuto figli e nipoti...

....decisamente estranei al loro modo di pensare.

Nati con la grande depressione del '29, spinti da profondi ideali e dal desiderio di diventare un esempio di rettitudine e di miglioramento, gli eroi hanno fallito proprio dove era più semplice sbagliare, con i loro figli. Figli che si sentono opprimere dai loro famosissimi genitori, che passano il loro tempo a calarsi l'impossibile, e che, in definitiva, non sanno bene cosa fare. Combattuti sul seguire le orme paterne (o materne), dare un personale contributo al mondo o semplicemente fare un belino, queste nuove generazioni si scontrano però con l'ormai "datata" visione del mondo dei loro predecessori che, forse, non si è resa conto che il mondo è cambiato. O meglio...

... anche chi si è reso conto della situazione
non viene ascoltato.
Cosa si può dire su questo fumetto? Semplicemente che è una buona opera che se fosse stata fatta una decina di anni fa sarebbe stata epica. Oramai molti fumetti sono stati indirizzati sul comportamento dei supereroi in un mondo realistico, addirittura le grandi editrici come Marvel e Distinta Concorrenza spingono su un fumetto sempre più integrato nella vita di tutti i giorni. Lo stesso Millar, di questo neorealismo, ne ha fatto il suo cavallo di battaglia divenendone, anzi, forse uno dei massimi esponenti. 
Questo fumetto, quindi, non brilla della solita originalità dell'autore scozzese e mi pare l'unione di più opere come ad esempio Watchmen, Kingdome Come, Ultimes e via dicendo. Si tratta comunque di un opera godibile ed interessante. 
Il suo punto di forza è di certo lo scontro generazionale. Da una parte la forza giovane, senza troppe idee e senza troppa voglia, dall'altra quella vecchia sempre più distaccata da un mondo che, in fondo in fondo, non riesce più a riconoscere. Un affresco coloratissimo e fantasioso del nostro periodo storico? Probabilmente sì.
Per concludere, permettetemi di fare i complimenti al disegno raffinato e pulito di Frank Quitely. L'avevo già apprezzato in Authority e New X-Men, ma qui ha dato proprio il meglio di sè. Sicuramente sarà per merito suo (al 45%) se continuerò a leggere questo fumetto.

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