mercoledì 16 gennaio 2013

X-MEN - Storie di un popolo disgraziato - The War Baby


Nello scorso articolo abbiamo visto come gli X-Men abbiano trovato una speranza di sopravvivenza della razza mutante in una neonata nata in Alaska.
La bambina, dopo un infinita serie di scontri fra gli X-Men, i Purificatori e i Maraunders, è stata affidata a Cable e portata nel futuro. Questo ha innescato anche una rabbia omicida in Alfiere che, praticamente impazzito, con l'intenzione di fermare Cable...

...spara in testa a Xavier!
Abbastanza abbacchiato dalla situazione Scott Summers decide di sciogliere gli X-Men e, insieme a quel gran pezzo di topa di Emma Frost va in vacanza nell'Antartico. Gli altri mutanti, invece, se ne vanno in giro per il mondo. Chi va in Russia, chi va a Disneyland, chi va a San Francisco e, proprio nella città culturale d'America, comincia a riformarsi il gruppo con la X maiuscola.
Non starò a parlare molto del'evoluzione di un nuovo corso di  storie che, francamente, ripropone i cavalli di battaglia classici della serie spostati, però, in una città di vedute più aperte. Vedremo, quindi, le nostre mutazioni preferite ambientarsi nella nuova città, affrontare nuovi e vecchi nemici e riformare il gruppo sotto la guida salda del loro nuovo leader, Ciclope. 
E giusto su questo personaggio voglio sprecare due righe. Come dicevo nello scorso post, non ho potuto fare a meno di notare che sono riusciti, finalmente, a trovare una sistemazione consona al povero Scott, da sempre relegato al ruolo di capo in battaglia e di piattume totale nella vita di tutti i giorni. Ottimo e bravi.
Per il resto, miei cari sceneggiatori, complimenti per la fantasia! Vedere gli X-Men affrontare gli hippie non è una cosa di tutti i giorni. Un plauso.
Voglio quindi parlare della serie di Cable e della piccola messia mutante, che ho trovato ben disegnata, interessante e - perché no? - anche un po' originale. Bella quindi? Sì. Davvero? Certo. Davvero, Davvero? E continuamo!!

Comincio con il dire che, solitamente, non sono un grandissimo fan delle ambientazioni post-apocalittiche. Anzi a dirla tutta di tutte quelle esistenti, in mille salse più o meno fantasiose, ne tollero tre: 

  • quella di Ken Shiro;
Intoccabile

  • quella di Fallout;

Per i bestemmioni

  • quella di Terra! Nel libro di Stefano Benni.


Mitico!
Nel leggere quindi la nuova serie di Cable, mentre si aggira in scenari con palazzi distrutti, gente vestita di stracci o di pelle e lottare contro gli Scarrafoni giganti non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo.
Perché in quel contesto ha centrato tutti, ma proprio tutti i cliché di quell'ambientazione. Come dire, in un fantasy, che incontri un elfo! E grazie alla cippa!
Detto questo, però, bisogna riconoscere che la storia è stata ben studiata. Riuscendo a creare una perfetta biografia per quel personaggio che, in Messiah Complex, ha dato vita ad un nuovo corso alle storie dei mutanti.
In questa seconda parte della storia del messia mutante vedremo i suoi primi anni di vita, passati principalmente a viaggiare da un posto ad un altro, ma soprattutto da un tempo ad un altro. 
Principale antagonista della piccola e del suo padre putativo Cable è di certo Alfiere. Ho apprezzato, in special modo, il fatto che tutti i disastri che hanno portato alla distruzione del mondo sono stati causati dall'X-Men decaduto. Alfiere, appunto. 
Unico momento di felicità in tutto quel tempo è il periodo nella Città-Fortezza di New Liberty, dove addirittura Cable si sposa con una donna chiamata Hope. Un donna che fa da madre alla piccola senza nome e che muore durante il lunghissimo esodo della famiglia. In suo onore, Cable, darà il nome Hope alla messia mutante. Nome decisamente poco fantasioso ma, capiamoli, sono americani. Sempre speranzosi nel futuro.

In ultima analisi quindi una buona storia e, per giunta, ben disegnata. Il disegnatore è questa volta Ariel Olivetti, argentino, che riesce a portare su carta un disegno decisamente artistico, quasi un dipinto, riuscendo anche a non rendere troppo statici i combattimenti. Un tratto che a me, vagamente, ricorda quello di Alex Ross e che rende molto bene.

Visto che siamo in tema di X-Men, c'è ancora un inezia da raccontare. Con una sorpresona che ha sconvolto tutti si è scoperto che il professor X non è morto ma è stato bensì salvato da Exodus e Magneto. Ma come siete originalissimi!



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